Descrizione

Il bosco comunale “Caliuvo” si trova a nord del territorio di Roccanova e si estende per circa 600 ettari. Alla valorizzazione e fruibilità di questo “polmone” verde si guarda con particolare interesse per poterlo sfruttare anche ai fini di uno sviluppo sostenibile e di promozione dell’immagine turistica di Roccanova. Da anni è stato attuato un progetto finalizzato al “Miglioramento e conservazione del patrimonio boschivo”. Le attività sono state orientate soprattutto in direzione della ripulitura del sottobosco, del recupero di antichi tratturi, della sistemazione di “stradelle” di più recente costruzione e dell’opera di prevenzione incendi. Da una parte, cioè, è stato ripulito il sottobosco e dall’altra è stata resa fruibile l’area dove sono state create delle zone ricreative e attrezzate con tavoli per pic-nic. Una particolare attenzione è stata riservata anche al recupero delle antiche sorgenti, come quella denominata “Acqua del Tasso”. Nel bosco vi sono, tra l’altro, dei posti particolari e per certi aspetti legati alla storia ed alla leggenda. Uno di questi è il “Cozzo della Guardiola”: una particolare altura da dove è possibile avere una veduta generale della zona. Si racconta che all’epoca del brigantaggio era il posto di osservazione migliore per vedere l’arrivo delle guardie regie e quindi dare l’allarme in caso del loro arrivo. Poco distante vi è una radura dove si trova la “Quercia dei briganti”. A questo grande albero secolare è legata la storia-leggenda di briganti che avrebbero ucciso un artigiano del posto, attorcigliandolo all’albero con le proprie budella, affinché non potesse rivelare il nascondiglio degli stessi briganti. Nel 1809, in seguito a “rivendica” da parte di alcuni coraggiosi decurioni, con sentenza del 18 luglio, il Fondo Caliuvo fu restituito al Comune di Roccanova che ancora lo detiene con diritto di “legnatico” da parte della cittadinanza.