Lunedì 25 Aprile ricade il 77˚ Anniversario della Liberazione dal Fascismo. In questa giornata oltre a celebrare la Liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista, si commemorano tutti i partigiani che hanno combattuto in nome della democrazia. Ci piace ricordare ciò che rese importante la Resistenza, ossia l’unione di forze che, pur essendo politicamente e ideologicamente diverse, agivano con un unico obiettivo: rendere il Paese libero da ogni forma di oppressione con la partecipazione alla lotta di militari e civili, di ogni età, sesso, religione e provenienza.
Mai come in questo momento la celebrazione dei valori della libertà e della resistenza assume particolare significato. Difendere la giustizia e la sovranità dei popoli, combattere le dittature e le forme di dominio che annientano la dignità umana, rappresentano ancora gli ideali a cui tendere. Perseguire la pace è un dovere. E' il grido della senatrice Liliana Segre e del Presidente Mattarella.
In particolar modo oggi l'appello alla pace si fa più sentito e forte, mentre assistiamo, impotenti, al conflitto ucraino-russo. La guerra in corso riporta alla memoria quello che è stato e se per difendere gli ideali di libertà e indipendenza guadagnati con il sangue occorre versare altro sangue, allora la sensazione che gli anni trascorsi, come i morti, siano stati vani non è fuori luogo. Si dice che “Historia magistra vitae est”, ma gli uomini non sono stati bravi allievi se ancora oggi valori e ideali ormai acquisiti, scontati nel pensiero quotidiano, necessitano di essere difesi con altro sangue e non con la parola.
La storia, in questo caso, si ripete portando con sé altre morti innocenti, altra distruzione, altra povertà. Senza la presunzione di dare facili giudizi invitiamo, come suggeriva Bertrand Russell, a non smettere mai di dissentire, porsi domande, mettere in discussione luoghi comuni e dogmi, perché la verità assoluta non esiste; non si smetta di pensare, di informarsi e di conoscere, non si abbia paura di essere voci fuori dal coro perché il dissenso, come il sapere, è un’arma, la più potente che possiamo avere e che forse non basterà a cambiare il mondo ma servirà a rendere la nostra vita migliore e a rendere noi stessi più liberi. Recuperiamo lo spirito di unione e viviamo le contrapposizioni come opportunità di confronto e di crescita, piuttosto che come limiti invalicabili.
A distanza di oltre mezzo secolo, i princìpi alla base della Resistenza devono essere ancora validi, vivere come se ogni giorno fosse il 25 aprile, simbolo della lotta di ognuno di noi che, con dignità e senso di responsabilità, combatte in nome di una libertà che diventi concretamente libertà di azione, di pensiero, di giudizio.
Il 25 Aprile 2022 alle ore 11.30 in piazza del Popolo i roccanovesi celebreranno la resistenza.
IL SINDACO
Dott. Rocco Greco